di Ernesto Bodini (giornalista e opinionista) In questi giorni (prima delle elezioni europee tra il 23 e il 26 maggio) si paventa la possibilità-esigenza che il Governo attui una manovra economica di almeno 5 miliardi di euro, a seguito delle pressioni della UE. Il rimprovero dei vertici di Bruxelles al nostro Governo (rappresentato dai tre leader, nella foto) è per non essere in grado di risanare minimamente il debito pubblico che, a tutt’oggi, ha superato la soglia di ben oltre i 2.300 miliardi di euro: nel 2019 il deficit/Pil è passato dal al 2,04% al 2,4%. Una stangata che, insieme ad altri aspetti politici e socio-economici, favoriscono il rischio di una recessione. Termine, quest’ultimo, che vorrei sapere quante persone ne hanno conoscenza del significato semantico e concettuale che, per l’aspetto economico, si intende: una condizione macroeconomica caratterizzata da livelli di attività produttiva più bassi di quelli che si potrebbero ottenere usando completamente ed in maniera efficiente tutti i fattori produttivi a disposizione in contrasto al concetto di crescita economica. Ma l’assurdo, tanto per sintetizzare, è che ciò nonostante si continuano a frequentare gli stadi, a spendere in beni voluttuari, a non rinunciare a brevi (o meno brevi) vacanze: [...]
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